
02 Mar 2021 Tecnologie per lo smart working, protezione dei dati e sicurezza informatica – Parte 4
Nella precedente terza parte dei nostri articoli dedicati al lavoro agile abbiamo scelto di trattare il tema relativo a Smart working e sicurezza sul lavoro: obblighi e rischi.
Tanto è importante la sicurezza sul lavoro, quanto è fondamentale la questione della protezione dei dati e della sicurezza informatica nello svolgimento delle attività lavorative da remoto.
L’applicazione della modalità di lavoro agile a distanza è infatti facilitata dall’utilizzo di moderne e sempre più performanti tecnologie. Per lo smart working è essenziale la possibilità di usufruire di connessione dati, sia fissa che mobile.
Tuttavia è necessario considerare l’altra faccia della medaglia.
L’aumento di utenti e device che oggi possono (e devono) connettersi da remoto, accedendo alle risorse interne all’azienda, ha portato con sé la necessità di abilitare sempre più “varchi” e modalità di accesso.
Le strutture informatiche si sono attivate in tal senso. Questo ha però creato delle complicazioni a livello gestionale e il pericolo maggiore si riscontra nell’indebolimento del perimetro di sicurezza che protegge sistemi ed informazioni.
In questa parte approfondiamo il tema delle tecnologie per lo smart working, analizzando in parallelo tutto ciò che riguarda protezione dei dati e sicurezza informatica.
SOMMARIO:
Tecnologie per lo smart working, protezione dei dati e sicurezza informatica – Parte 4
Protezione dei dati e sicurezza informatica in modalità di lavoro agile
Sicurezza e smart working
Trattando di sicurezza nello smart working, l’attenzione va in primo luogo alla protezione dei dati.
Un bisogno importante che si manifesta in maniera “inversamente proporzionale” alla crescita di beneficio che proprio le tecnologie per lo smart working e la connettività, giorno dopo giorno, sanno offrire.
Mentre è possibile, senza grosse limitazioni, testare ed apprezzare le performance che tecnologia e connettività restituiscono all’utente, quando si ha a che fare con la sicurezza nello smart working il discorso è un po’ diverso.
Gli scenari sono i seguenti:
- In generale, l’utente comune non si accorge della presenza o meno di sicurezza.
- Nel caso in cui se ne accorga, spesso la vive come un ostacolo, una limitazione, in quanto tende a rallentare attività e processi.
- Infine, quando la sicurezza dovesse fallire, proprio le moderne e performanti tecnologie per lo smart working, unite all’efficiente connettività, sono responsabili di favorire eventuali azioni fraudolente. Anche in quest’ultimo caso, spesso l’utente non si accorge di nulla oppure se ne accorge troppo tardi.
Tecnologie per lo smart working e sicurezza a rischio: due esempi
Quando la sicurezza fallisce, i rischi causati dalle tecnologie per lo smart working (tanto più performanti quanto più pericolose) rispetto alla protezione dei dati e alla sicurezza informatica sono davvero elevati.
Facciamo un paio di esempi, comparando ciò che avevamo a disposizione ieri e ciò che abbiamo oggi:
PASSATO: tecnologie e connettività lente
PRESENTE: tecnologie e connettività molto efficienti
ESEMPIO 1: connessione ai sistemi o download del database non autorizzati
PASSATO: ne derivava un rallentamento importante della rete, un campanello d’allarme per l’utente che si rendeva conto subito che qualcosa non andava
PRESENTE: oggi le connessioni molto rapide e le moderne tecnologie per lo smart working consentono di eseguire un eccellente lavoro da remoto. Ma se da un lato si favorisce la produttività, dall’altro il malintenzionato, una volta ottenuto l’accesso, è in grado di scaricare (e caricare) importanti quantità di dati dai sistemi compromessi, senza produrre particolari effetti che possano allertare l’utente.
ESEMPIO 2: attacco ransomware
PASSATO: ne derivava un incredibile rallentamento delle performance del sistema
PRESENTE: oggi abbiamo a disposizione ottime performance di elaborazione e scrittura su disco. L’utente potrebbe di conseguenza andare avanti a lavorare tranquillamente. Il rischio è che si accorga troppo tardi dell’azione del ransomware.
Tutto questo si traduce nella necessità di verificare che le tecnologie per lo smart working scelte non siano solo una soluzione apparentemente efficace. È necessaria anche un’adeguata implementazione di sistemi per la protezione dei dati e per la sicurezza informatica.

In modalità di lavoro agile è indispensabile che le prestazioni della tecnologia e delle connessioni utilizzate siano efficienti tanto quanto nella sede principale.
Sul fronte della protezione dei dati è necessario intervenire facendo un passo ulteriore, in quanto non è più sufficiente la messa in sicurezza dei “varchi” della sede principale. Nascono infatti altri bisogni, come garantire la sicurezza anche presso il device di connessione remota e durante il tragitto che i dati percorrono.
- La sorgente di dati (digitale) sulla quale si svolge il lavoro agile (es. posta, database, documenti…)
- Un complesso hardware e software (es. PC, tablet…) che elabori la sorgente dati
Una volta determinato, nel proprio caso, da cosa sono rappresentati questi elementi, è possibile individuare esattamente quale sia la strumentazione necessaria, quindi le tecnologie per lo smart working più adatte e sicure.
Per la modalità di lavoro agile che prevede una sorgente dati formata necessariamente da risorse condivise (che possono essere online, quindi in cloud, o remote) bisogna aggiungere un terzo elemento, ossia la connessione ad Internet.
Anche il fattore connessione determina però dei rischi. Per lavorare in smart working limitando tali pericoli bisogna provvedere alla protezione dei dati e alla sicurezza informatica, proteggendo in particolare gli accessi alle risorse disponibili online.
Per far questo servono appositi sistemi di sicurezza e procedure di autenticazione che devono essere in grado di garantire:
- la protezione di eventuali dati personali trattati
- la protezione dei dati aziendali
- l’accesso esclusivo ai soggetti incaricati.
La scelta di avere le risorse residenti in cloud porta comunque un indubbio vantaggio a livello pratico. Le risorse saranno infatti raggiungibili da qualsiasi luogo, inoltre molte delle criticità da gestire sul piano della sicurezza e della manutenzione saranno delegate a servizi e fornitori esterni.
Nei precedenti articoli abbiamo trattato di:
- Le basi del lavoro agile – Cos’è lo smart working: significato e come funziona – PARTE 1
- Aspetto Legale – Normativa Smart working: la Legge 81/2017 sul lavoro agile – PARTE 2
- Sicurezza sul Lavoro – Smart working e sicurezza sul lavoro: obblighi e rischi – PARTE 3