Trasformazione Digitale

Trasformazione Digitale

Come rendere digitale e sicura la tua attività –

Prima del Covid-19 la trasformazione digitale era un progetto di cui parlare e discutere, era un argomento di lungimiranza imprenditoriale. Solo poche aziende, in genere di medie o grandi dimensioni, avevano già avviato il processo in modo convinto e significativo, tutte le altre non erano preparate.

Dopo il Covid-19 la trasformazione digitale è diventata una necessità, se non la realizzi sei automaticamente fuori dal mercato, quindi di conseguenza le aziende hanno iniziato a cambiare marcia. Per non chiudere e non morire!

Le imprese hanno quindi cominciato a ponderare con maggiore attenzione sui requisiti necessari per affrontare la nuova realtà, sia sul piano della gestione della continuità operativa, sia sul piano dell’innovazione che della competitività.

La trasformazione digitale è un ambiente innovativo dove si può fare veramente tanto, ma di cosa si tratta esattamente e quali sono gli ambiti?

  • Modernizzazione delle infrastrutture e delle applicazioni aziendali
  • Lavoro da remoto
  • Sicurezza IT
  • Protezione dei dati

In sintesi chi non aggiorna la propria tecnologia rimane tagliato fuori dal mercato. Ed in effetti abbiamo assistito nel 2020 ad una grande accelerazione dei processi di adozione delle nuove piattaforme digitali. La necessità di gestire L’urgenza ha però spesso condotto a scelte veloci e purtroppo molte volte prive di una strategia.

La trasformazione digitale include la riprogettazione di tutti i processi aziendali che vanno ridisegnati garantendo la massima sicurezza possibile per i dati aziendali.  I processi sono l’anello fondamentale nel percorso innovativo. Cambiare e riprogettare i processi ha lo scopo di consentire di lavorare con velocità e con la massima efficienza, per aumentare la produttività economica. In pratica la trasformazione digitale è diventata un elemento essenziale per lavorare, per vendere e comprare, per vivere.

L’argomento sicurezza dei dati è centrale nella trasformazione digitale e molte aziende hanno iniziato ad interessarsi di business continuity, di disaster recovery e di sicurezza in generale, richiedendo consulenza specifica. Le imprese hanno cominciato a ponderare con maggiore attenzione sui requisiti necessari per affrontare la nuova realtà, sia sul piano della gestione, della continuità operativa e sia sul piano dell’innovazione e della competitività

Il percorso di innovazione e trasformazione è stato intrapreso in primis da tutte le attività che durante il lockdown sono rimaste aperte. Queste aziende l’hanno dovuto fare per necessità, per permettere a tutte le persone che lavoravano da remoto di essere realmente ed integralmente connesse con l’azienda.

Lo smart working ha però aperto molte falle a livello organizzativo, ma ha anche dimostrato che si può essere più produttivi e si possono ridurre i costi. Certo il lavoro da remoto amplia il perimetro per un attacco hacker ed un’azienda potrebbe perdere dati, fatturato, business ed anche reputazione. Migliorare la sicurezza, la gestione dei dati e la business continuity come già visto, è prioritario.

Trovare un punto di equilibrio fra i molti elementi in gioco, tecnologia, processi da organizzare, smart working e management da modificare, è la sfida che abbiamo davanti, ma dobbiamo tener ben presente che la sicurezza è un fatto culturale, bisogna quindi concentrarsi sulla prevenzione.

La sicurezza non è solo un fatto tecnologico, è’ una questione di responsabilità personale e sociale.  Se sei una organizzazione quel virus può ucciderti, farti chiudere. E’ un fatto culturale, non si fa con un clic, va gestita e pensata e va integrata nel work flow dell’azienda. Si tratta di un processo per cui va studiata dall’inizio e deve far parte del business. La security va gestita e pensata in modo personalizzato a seconda dell’azienda. La sicurezza non va quantificata economicamente e non bisogna pensare al risparmio, mai comprare qualcosa che costa meno. Sono attività che non possono essere concepite nell’ottica del risparmio.

La sicurezza informatica non è un bene privato, è un atto di cittadinanza, di responsabilità sociale, perché non riguarda solo l’impresa ma tutta la filiera da cui dipende e che dipende dall’impresa stessa. La sicurezza informatica è fatta di processi e procedure e l’utente risulta essere l’anello debole della catena, per cui la formazione deve essere la base, soprattutto in una società così competitiva come la nostra.

Lo smart working deve essere una scelta, non un dovere, una condanna, altrimenti facciamo solo del lavoro da remoto emergenziale, il management deve imparare a progettare un lavoro che possa essere distribuito anche in remoto e allora parliamo di Management agile.

La sfida davanti a noi dello smart working ha bisogno di normativa, socializzazione e strumenti che permettano in sicurezza di lavorare. Siamo al 20% di questo percorso di crescita. Questi sono elementi imprescindibili della digital trasformation.

La digital trasformation migliora la velocità del fare cose, amplia la dimensione dei mercati, ma amplia anche i rischi che devo considerare quando faccio qualsiasi tipo di trasformazione.

E’ necessario definire una strategia d’insieme che guidi nel tempo verso la trasformazione digitale.

Il Cloud è un fattore importante del cambiamento, alza i livelli di sicurezza, è un processo che riguarda l’infrastruttura.

Il Cloud ci permette di parlare con il mondo, è la porta principale di accesso ai mercati, permette flessibilità e velocità di reazione.

Se un’azienda inizia il suo percorso di trasformazione digitale avrà dati in locale, altri nel cloud pubblico, ecc. come si fa a gestirli bene? Non si può improvvisare, sono necessarie competenza ed esperienza. Le aziende non sono preparate per la complessità dell’argomento e molte volte questo può essere un limite che porta a non investire.

Spesso la scarsità di figure competenti può essere un limite perché, verso la proprietà ed il management, si investe in una zona di non innovazione e per mantenere quello che si ha perché lo si conosce.

Il consulente preparato invece fa un assessment, consiglia se andare verso una soluzione hybrid con applicazioni fatte in casa o riscritte. Il tutto con interventi di business continuity, di sicurezza e di workspace organizzato e non improvvisato come in pandemia.

Il periodo che le aziende stanno attraversando in questo preciso momento è complesso, ma una buona strategia ed i giusti compagni di viaggi (dipendenti collaboratori e fornitori) possono essere un buon primo passo per muoversi con maggiore sicurezza ed agilità.

CONTATTI

CONNETTIAMOCI
COMUNICHIAMO

Per qualsiasi comunicazione o richiesta di informazioni puoi compilare il form qui a fianco.
Puoi anche contattarci telefonicamente.
Il nostro numero è 02 45498050.
Oppure scrivici all'indirizzo: servizioclienti@aaronweb.it
Sede legale:
Via Muzio Attendolo n.5, 20141 Milano
Laboratorio e Magazzino:
Via A. De Gasperi 1 – 20020 Lainate

Ho letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei dati personali.